Articolo tratto dal libro:
"Atteggiamenti mentali e azioni per il successo. Come trasformare le ambizioni personali e professionali in risultati" di Claudio Scalco e Gianluca Gambirasio, FrancoAngeli 2012 |
«L'azione è la chiave fondamentale di ogni successo». Anthony Robbins
Se invece vogliamo dare ancora più forza alla preparazione mentale, possiamo utilizzare la “suggestione indotta” ,un termine che viene utilizzato per indicare una forma di autoipnosi o autosuggestione che fonda la sua efficacia su una delle caratteristiche del cervello che abbiamo visto in precedenza “….il cervello non fa differenza tra un’esperienza realmente vissuta e una vividamente immaginata…”.
“La suggestione in generale (o autosuggestione, se auto-indotta) è un potentissimo strumento a disposizione per migliorare o peggiorare la condizione di una persona.
L' autosuggestione è un processo conscio e volontario di suggestione in cui l' individuo comunicando in modo deciso "riprogramma" i voleri e le intenzioni in modo positivo, invertendo il ciclo negativo ed autodistruttivo che molto spesso si instaura in noi e che genera oltre a molti problemi interiori anche una buona parte dei malesseri fisici.
La suggestione è come una visione anticipata del nostro obiettivo per cui non dovremo fare altro che immaginare come saremmo e come ci sentiremmo se avessimo risolto il nostro problema o raggiunto il nostro scopo.
Quando tale comunicazione arriva e viene accettata dall' inconscio, esso si metterà in moto in tutti i modi per raggiungere il risultato (tratto da un articolo di “Olistic” – Autoguarigione : tecniche, le suggestioni positive – del 12 settembre 2010).
Nell’articolo “Approfondimenti” apparso sul suo sito (www.giovannichetta.it) il Dr. Giovanni Chetta scrive: “Conservare e sviluppare la capacità di visualizzazione è in realtà di importanza fondamentale per l'uomo.
Gli studi dello psichiatra americano dr. Milton H. Erickson (a cui si ispirano innumerevoli terapie e tecniche psichiche moderne, PNL e ipnosi incluse) hanno evidenziato che il cervello non distingue tra realtà e un’ottima visualizzazione.
In effetti il cervello funziona in larga misura per immagini; la modalità linguistica è poco rilevante rispetto a quella immaginativa. E' tramite questo principale funzionamento del sistema cerebrale, la visualizzazione, che si manifestano gli effetti psicosomatici dimostrati dalla psiconeuroendocrinoimmunologia.
Le immagini mentali rispondono alle stesse leggi e processi delle percezioni reali. Vari studi hanno dimostrato la possibilità di influenzare diversi parametri fisiologici (battito cardiaco, pressione sanguinea, attività elettromiografica, percezione del dolore, processi di guarigione e riabilitazione ecc.) tramite visualizzazioni guidate ossia autoindotte (guided imagery).
Una vivida visualizzazione è in grado di modificare il nostro stato d’animo e, di conseguenza, fisiologico nonchè di ampliare le performance cerebrali, ad esempio, migliorando la capacità di risoluzione dei problemi, tramite il rilassamento indotto ossia l'abbassamento dei ritmi cerebrali, o le capacità mnemoniche (come dimostrato in passato da personaggi quali Cicerone, Pico Della Mirandola e Giordano Bruno e oggi da Gianni Golfera).
Ulteriori effetti del rilassamento immaginativo sono: aumento dell'ampiezza e regolarità delle onde alfa, diminuzione del consumo di ossigeno e della frequenza cardiaca e respiratoria, regolazione della produzione dell'ormone cortisolo, aumento notturno della produzione dell'ormone melatonina (con conseguente miglioramento della qualità del sonno e della sincronizzazione dei ritmi biologici).
Ricerche sulla corteccia motoria hanno dimostrato che essa è organizzata non tanto in base alle aree topografiche corporee quanto piuttosto relativamente a specifici movimenti corporei complessi indirizzati nello spazio verso un obiettivo definito.
Da ciò ne consegue che un movimento eseguito immaginando (visualizzando), ad es., di afferrare, respingere o disegnare un oggetto coinvolge il sistema nervoso molto più dello stesso gesto eseguito solo meccanicamente.
In conclusione, una buona capacità di visualizzazione, al pari di corrette alimentazione e attività fisica, fornisce un importante contributo al benessere nonchè alle perfomances psico-fisiche.
Praticare l’autoipnosi, o la suggestione indotta, è molto più semplice di quello che generalmente si crede: si tratta semplicemente di rilassare il corpo, rallentare le onde cerebrali e in quella situazione, nella quale il nostro inconscio è particolarmente ricettivo, impartire istruzioni tramite suggestioni.
Quando ci rilassiamo i due emisferi cerebrali vengono connessi, la nostra attività mentale diventa più profonda e in questa situazione possiamo impartire più efficacemente ordini e suggestioni al nostro inconscio.
Ecco un esercizio di visualizzazione e suggestione che tutti possono fare:
Non c’è una durata, normalmente quando si fa questo esercizio in aula lo facciamo durare una decina di minuti.
Potete ripetere la seduta tutte le volte che volete, oppure potete memorizzare l’esperienza e richiamarla nei momenti in cui vi viene facile. La ripetizione rinforza i percorsi neurologici delle convinzioni e delle aspettative.
E’ un esercizio simile a quello che fanno gli atleti prima di una gara: vivere l’esperienza molte volte nel proprio cervello per creare gli stessi tracciati neurologici che verranno utilizzati durante la gara.
Ogni azione è preceduta da un pensiero, più questo è forte e chiaro, più l’azione sarà energica e il risultato in linea col pensiero.
Le nostre credenze (convinzioni che abbiamo senza una prova scientifica) diventano “profezie” di quello che ci accadrà.
Essere convinti che una certa cosa accadrà, che è possibile, che siamo in grado di farla o di ottenerla, farà in modo che vedremo ogni avvenimento come una conferma della nostra convinzione: e questo rinforzerà la nostra fiducia, la nostra motivazione, l’energia, l’autostima, la soddisfazione.
Quasi sempre in questa situazione si sente dire dalle persone in questione che “si sentono fortunate”
Essere convinti che una certa cosa non accadrà, o che non siamo in grado di ottenerla o di farla, farà in modo che vedremo ogni avvenimento come una conferma che non siamo capaci, che non si può fare o che è impossibile: e questo contribuirà a rinforzare il pessimismo, la demotivazione, lo sconforto, il senso di inutilità dei nostri sforzi e la voglia di mollare tutto. Quasi sempre in questa situazione le persone in questione dicono che “hanno sfortuna”.
Tramite le tecniche di suggestione e/o visualizzazione, se fatte correttamente, noi convinciamo il nostro inconscio che una certa cosa è possibile: da quel momento il significato che daremo ai fatti sarà in linea con la nostra convinzione positiva e questo ci fornirà la motivazione che serve per iniziare da subito ad agire e per continuare a farlo fino al raggiungimento del nostro scopo.
Dopo aver acquisito una certa familiarità con la tecnica verrà spontaneo utilizzarla in forme più ridotte, più lunghe e/o semplicemente con delle varianti.
Verrà spontaneo scegliere momenti nei quali ci sentiamo particolarmente creativi o ispirati (es.: prima di dormire, durante una passeggiata, in momenti di relax).
Soprattutto dopo i primi risultati, cominceremo a percepire la forza dei nostri pensieri e inizieremo gradualmente a scegliere la direzione e la qualità del nostro pensare.
Ogni abilità si impara e si migliora in un solo modo : facendo, facendo, facendo.
Più ci alleniamo a padroneggiare i nostri pensieri e di conseguenza il potere di scelta che è in ciascuno di noi e più diventeremo bravi a creare la realtà che più desideriamo (a patto di essere in linea con i nostri valori, riconoscenti e rispettosi del contesto in cui viviamo ).
George Ivanovitch Gurdjieff, filosofo russo sosteneva che “L’essere umano è la metafora di una carrozza: la carrozza è il corpo, i cavalli le emozioni, il cocchiere la mente, il passeggero la nostra “essenza” (il nostro Se autentico ). E’ intuibile cosa accade quando il cocchiere non ha indicazioni precise sulla direzione da prendere e sulla meta da raggiungere.
"La mente intuitiva è un dono sacro, mentre la mente razionale è un fedele servo.
Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono." Albert Einstein
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