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Per Cultura della Sicurezza si intende quell'insieme di atteggiamenti, comportamenti e norme interiorizzate finalizzate a produrre comportamenti sicuri.
Quando si parla di Sicurezza, spesso ci si riferisce alla Sicurezza in ambito lavorativo.
La Sicurezza è una funzione della mente e comprende l'imparare a prendersi cura di se stessi. La formazione in materia di Sicurezza, dovrebbe prevedere sempre questo livello.
Oltre la norma, i DPI, le procedure...bisognerebbe aiutare i lavoratori a sviluppare la Cultura della Sicurezza e aiutarli a comprendere la finalità di avere comportamenti sicuri. La Sicurezza, non è esclusivamente un problema di norme, regole, procedure, segnalazioni. E', anche, sviluppare un pensiero autonomo rispetto alla propria salute e all'evitamento di quasi infortuni ed infortuni.
Spesso, i lavoratori, soprattutto i più anziani, e di conseguenza con una seniority importante, pensano che a loro non accadrà mai nulla di grave anche se non utilizzano i DPI poiché sono esperti. L'assenza di conoscenza dei meccanismi della Percezione del Rischio e dei pregiudizi presenti nella mente, l'idea che l'utilizzo dei DPI o di lavorare seguendo in modo pedissequo le procedure, derivi solo dal fatto che si debba fare per legge, impedisce al lavoratore di pensare che sia necessario farlo affinchè non subisca degli infortuni o non sia il fautore di qualche incidente sul luogo di lavoro.
Un adeguato corso di formazione esperienziale che vada ad impattare sulla sicurezza comportamentale, e quindi, sull'avere comportamenti sicuri si basa non tanto sulla valutazione del rischio, ma sul passaggio precedente ovvero sulla percezione del rischio. Diversi bias cognitivi intervengono per alterare a livello sensoriale ciò che stiamo percependo in quel momento. Per questo motivo, il corso contiene pochi aspetti teorici, ma va ad impattare, in modo forte e preciso; sul piano emotivo e sulla consapevolezza.
Passaggio successivo è mostrare come i pregiudizi appartengano a tutti e, soprattutto, come, spesso, ognuno di noi pensi che non potrà mai succederci nulla di grave. Questo avviene, soprattutto, quando l'infortunio o la malattia professionale non accade in concomitanza al comportamento a rischio.
Un esempio è il mancato utilizzo degli otoprotettori e l'insorgere dell'ipoacusia a distanza di diversi decenni. Proprio perchè l'insorgere della malattia, avviene dopo molti anni dal comportamento non sicuro, il lavoratore percepisce come meno dannoso il mancato utilizzo dei DPI.
Più i due eventi sono concomitanti e più è facile aiutare il lavoratore a comprendere l'utilizzo dei DPI e delle procedure esatte. Altra dinamica che che modifica i comportamenti, è quello che avviene nei gruppi.
La maggioranza determina i comportamenti della minoranza, in bene ed in male. Ovvero se la maggior parte dei lavoratori non usa i guanti, probabilmente il neo assunto sarà portato a non utilizzarli e, di conseguenza, ad adeguarsi alla maggioranza. Il corso di formazione ha come obiettivo il mostrare quali sono i “buchi percettivi” presenti nella nostra mente e in che modo influiscono sui comportamenti. Questo per quanto attiene ad uno sviluppo individuale.
Passare da una posizione passiva “Mi comporto così altrimenti ho delle sanzioni” ad una autonoma “Mi comporto in modo sicuro così non mi faccio male”. Il passaggio successivo è passare dall'autonomia all'interdipendenza, aiutando il lavoratore a comprendere che comportarsi in modo sicuro evita l'insorgere di infortuni che potrebbero riguardare egli stesso ed il suo gruppo di lavoro.
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