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Il credito formativo indica il valore delle conoscenze e competenze acquisite dal soggetto in apprendimento in particolare in ambito universitario.
Il credito formativo è l’unità di misura adottata per calcolare il volume di lavoro richiesto allo studente.
Il valore del credito formativo è stabilito dall’ente formativo che gestisce l’attività di formazione.
Gli studenti che frequentano i 3 anni conclusivi delle scuole secondarie di secondo grado, possono guadagnare dei crediti che possono essere formativi o scolastici. Il credito formativo, a differenza dei crediti scolastici, non dipende della media conseguita al termine dell'anno scolastico dallo studente.
Infatti, si ottengono grazie alle attività extra-scolastiche praticate dagli studente, attività che devono essere certificate e presentate al consiglio di classe prima della conclusione dell'anno.
Attività extra-curricolari che possono formare oggetto di credito formativo sono ad esempio l'attività volontariato, certificazioni linguistiche o particolari meriti sportivi.
La validità dei vari attestati/certificati e l’attribuzione del punteggio sono stabiliti dal Consiglio di classe, il quale procede alla validazione o meno dei crediti formativi sulla base di indicazioni e parametri provenienti dal Collegio Docenti.
A livello universitario si chiamano CFU e sono uno strumento per misurare "la quantità di apprendimento", compreso lo studio individuale, richiesto allo studente per conseguire la laurea.
Un credito formativo universitario corrisponde generalmente a 25 ore di lavoro che comprendono lezioni, esercitazioni, etc., ma anche lo studio individuale. Per ogni anno di università è richiesta allo studente una quantità media di lavoro di circa 60 crediti, vale a dire una media di 1500 ore annuali.
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