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«Dio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà». Epitteto
Per utilizzare al meglio il modello persuasivo, devi sviluppare l’abilità di calibrare le differenze che fanno del tuo interlocutore una persona con un mondo, un vissuto, un punto di vista particolare. Molte persone pensano di osservare e ascoltare l’altro, in realtà non si accorgono di dar voce ai propri pre-giudizi e alle proprie percezioni.
I pregiudizi sono come l’acqua per i pesci, ci viviamo dentro senza esserne consapevoli.
La terra sta morendo. Unica possibilità di salvezza è una navicella spaziale con 5 posti che sta per partire per un altro pianeta.
Intorno alla navicella ci sono 10 persone che aspirano a partire. Scegli, e anche rapidamente, chi parte e chi resta, altrimenti nessuno rimarrà in vita.
Chi sono 10 candidati:
Per ognuno decidi se parte o no (puoi scrivere sì o no di fianco a ognuno di questi)
Scrivi brevemente le ragioni della tua scelta.
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Immagina che proprio quando hai finito di scrivere le ragioni delle tue scelte, arrivino ulteriori informazioni sulle persone candidate alla partenza.
Ora puoi confrontare quello che hai deciso con queste informazioni aggiuntive e rivedere eventualmente le tue decisioni:
Confronta quello che sai adesso con i le tue motivazioni alla scelta nel primo giro.
Potrai cogliere i pre-giudizi (intesi in senso neutro) collegati a ognuno dei personaggi sopra elencati.
Saper ascoltare per cogliere le differenze vuol dire prima di tutto essere consapevoli dei propri pregiudizi.
Essere consapevoli, non annullarli. Perché il pregiudizio è frutto di una generalizzazione, e la generalizzazione è una funzione basilare del nostro funzionamento vitale e mentale.
Facciamo tesoro delle nostre esperienze, per non dover ripetere sempre i nostri errori o semplicemente non perdere tempo a provare e riprovare nuovamente. Se ho imparato che è meglio non toccare la fiamma di una candela, non riprovo nuovamente per vedere se “anche questa candela brucia”…
Ma a volte la generalizzazione può diventare inutilmente estesa: se ho dato la mia amicizia e sono rimasto deluso da chi credevo mio amico, tenderò a diffidare di chi si presenta come possibile amico e potrei arrivare ad avere difficoltà a trovare nuovi amici o a credere che la vera amicizia possa esistere.
La funzione del pregiudizio diventa negativa quando la generalizzazione diventa eccessiva: “le persone che manifestano intenzioni amichevoli in realtà vogliono fregarmi”.
Ciò che è successo una volta (o più in generale nel passato) non deve succedere necessariamente ancora nel futuro, e ciò che va bene, o male, in un contesto non deve necessariamente andare ancora bene, o male, in un altro.
Sono famose le storie di imprenditori di successo che sono falliti più volte prima di riuscire o di artisti e scienziati che sono stati giudicati poco creativi, inetti e scarsamente intelligenti agli inizi della loro vita scolastica o lavorativa.
La generalizzazione è un’utile semplificazione, ma non dobbiamo mai dimenticare che la realtà riserva molte più possibilità di quelle che stiamo attualmente vedendo o immaginando.
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