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Il rapporto tra Assertività e Scrittura è stato il protagonista di questi articoli.
Prima di tutto, abbiamo confermato che, in generale, “è più facile parlare difficile che scrivere chiaro”.
Quindi, il primo sforzo richiesto a chi vuole sviluppare l’assertività nella scrittura è quello della chiarezza, ovvero della compresibilità e fruibilità del testo da parte di chi lo legge.
In secondo luogo, abbiamo capito che saper scrivere è una competenza a tutti gli effetti e che ognuno di noi oggi è tenuto a sviluppare e strutturare, sia a livello personale e social, sia per motivi profesisonali e lavorativi, a prescindere dal ruolo organizzativo ricoperto.
Come ci rircorda la consulente aziendale Luciana D’Ambrosio Marri:
“Il fatto che tutti dicano qualcosa non significa che tutti abbiano qualcosa da dire, ma soprattutto non significa che abbiano le competenze per farlo”.
E noi aggiungiamo: non tutti gli scriventi sono scrittori! (Anzi…)
Come ironicamente direbbe anche Jean de la Bruyere:
“Gloria e merito di alcuni è scrivere bene; e di altri non scrivere affatto”.
Ma forse la citazione che secondo me riassume più delle altre il senso del rapporto tra Assertività e Scrittura è quella del linguista e semiologo lituano Algirdas Julien Greimas (1917 – 1992) che nella sua opera “Del Senso”, pubblicata da Bompiani nel 1984, afferma:
“La comunicazione scritta è un dire per essere creduti”
E se la comunicazione, in generale, è efficace quando rispetta la regola delle tre “C”
Chiara
Concisa
Completa
La quarta “C” di Credibilità viene giocata nel momento in cui la persona assertiva mette il suo pensiero nero su bianco e poi preme il tasto invio.
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