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L’outdoor è una metodologia formativa che si basa sullo svolgimento di attività all’aperto, in ambienti naturali.
Decollato in Italia a partire dalla metà degli anni novanta del XX secolo, l’ outdoor ha riscosso molto successo in termini di mercato, anche se, in diversi casi, le aziende e le persone che hanno vissuto tale esperienza non ne hanno ben compreso l’utilità ed i significati formativi.
Come ogni attività formativa, anche l’outdoor richiede di essere progettato e gestito con precisi criteri metodologici e di legarsi in modo congruente alla “People Strategy” dell’azienda.
In assenza di questi riferimenti o in presenza di un uso distorto della metodologia, l’outdoor può degenerare nello sperimentalismo, un pericoloso “errore” manageriale di cui ci occuperemo nel capitolo successivo.
L’outdoor non è una formazione esperienziale dal momento che le attività e le esercitazioni che vengono svolte non sono esperienze che esplorano la dimensione psicologica pura – come abbiamo visto nel capitolo tre – ma vere e proprie “prove strutturate” con obiettivi, risorse e vincoli, inserite all’interno di un definito ciclo dell’apprendimento. (Fig. 11)
Fig. 11) Ciclo dell’apprendimento nella metodologia dell’outdoor
L’outdoor è un tipico esempio di apprendimento “in azione” e “attraverso l’azione” – quello che tecnicamente possiamo definire come “Action Learning”.
Qualcuno attribuisce erroneamente questa espressione anche alle esercitazioni e ai laboratori che vengono svolti nelle aule, con modalità di tipo cognitivo.
In realtà, fare outdoor non è proprio come leggere un caso di studio a tavolino e trovare una soluzione rimanendo seduti.
Mentre i percorsi metodologici caratteristici di un’aula possono essere di tipo deduttivo – dal concetto generale al caso particolare – induttivo – dal caso particolare al concetto generale e per problemi – dato un problema, trovare la soluzione più efficace – nell’outdoor il punto di innesco del ciclo dell’apprendimento è una prova specifica a cui seguirà il necessario debriefing che consentirà ad ognuno di ricavare personali punti di apprendimento, vale a dire il valore aggiunto che le persone porteranno a casa, a seguito dell’evento vissuto insieme al gruppo dei colleghi.
Le prove, che sostanzialmente sono metafore di reali situazioni lavorative, impegnano la mente e il corpo, suscitando emozioni e sentimenti.
Vediamo alcuni esempi:
Prova del “Facciamo quadrato”
Finalità: raggiungere un obiettivo comune valorizzando tutte le risorse disponibili e ottimizzando la comunicazione e l’organizzazione tra i membri del team.
Esecuzione: tutte le persone – bendate – devono riuscire a realizzare insieme un quadrato perfetto utilizzando una corda, entro un tempo massimo stabilito
Possibile metafora: Sul mercato il Cliente non aspetta, bisogna quindi essere veloci e nel contempo precisi!
Prova della “Pipe Line”
Finalità: Gestire una situazione di notevole stress in cui bisogna trovare una soluzione rimanendo uniti, mantenendo calma e motivazione al fine di raggiungere l’obiettivo.
Esecuzione: vengono creati più gruppi – reparti dell’azienda – che con l’ausilio di canaline di plastica devono riuscire a far raggiungere a destinazione – il mercato – i servizi offerti dalla propria azienda – rappresentati da una pallina da ping pong.
Possibile metafora: Sviluppo commerciale
Prova della “Gimcana guidata”
Finalità: riflettere sull’importanza della fiducia reciproca.
Esecuzione: La persona viene bendata e guidata da un compagno in un percorso di diverse difficoltà – esercizio a coppie
Possibile metafora: fattori che compromettono la qualità dei rapporti interpersonali
Prova de “La bomba”
Finalità: pianificare l’attività del proprio gruppo di lavoro in funzione delle risorse disponibili, entro il tempo massimo stabilito.
Esecuzione: Il gruppo deve riuscire a disinnescare un pericolosissimo ordigno nucleare utilizzando i pochi materiali a disposizione.
Possibile metafora: come risolviamo i problemi nella vita di tutti i giorni?
I principi di efficacia – anche dal punto di vista etico – della metodologia outdoor sono:
Cosa prendo: energia positiva, risorse utili, coraggio, fiducia in me stesso, motivazione…
Quando risulta vantaggioso utilizzare l’outdoor in azienda:
In questo caso, il responsabile del gruppo deve valutare attentamente se è il caso di far precedere l’outdoor da un’attività di formazione educativa in aula.
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