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L’affiancamento è una metodologia di sviluppo delle capacità di un venditore che un manager aziendale o un consulente esterno può utilizzare in funzione dei seguenti obiettivi:
Ogni affiancamento presuppone un corretto approccio relazionale con il venditore ed un’attenta gestione operativa del “prima”, “durante” e “dopo”, in funzione degli obiettivi specifici da raggiungere.
I PUNTI CHIAVE DELLA GESTIONE DEL “PRIMA” SONO:
I COMPITI DEL VENDITORE SONO:
I COMPITI DEL MANAGER O DEL CONSULENTE ESTERNO CHE AFFIANCHERA’ IL VENDITORE SONO:
Nota:
E’ fondamentale che la giornata dedicata all’affiancamento sia “significativamente rappresentativa” dell’attività commerciale svolta dal venditore.
Questo vuol dire che deve prevedere un certo numero di incontri con i Clienti e comunque rappresentare uno “spaccato” di vita quotidiana del venditore sufficientemente completo per estrapolare gli elementi sui quali lavorare nelle fasi successive.
LE DOMANDE CHE IL RESPONSABILE COMMERCIALE DEVE PORSI PRIMA DI OGNI AFFIANCAMENTO AL FINE DI TARARE EFFICACEMENTE LA METODOLOGIA SONO:
L’affiancamento svolto da un consulente esterno, invece, è più specialistico – ovvero focalizzato sulle competenze comunicative e relazionali con il cliente – rispetto a quello operato dal capo diretto del venditore, di natura più tecnica e/o gestionale.
LA GESTIONE DEL “DURANTE” – Esempi applicativi
PRIMO CASO / “ANALISI”
Il valore atteso riguarda la raccolta di una serie di elementi derivanti dall’osservazione sul campo da indirizzare verso un progetto formativo successivo all’affiancamento.
In questo caso, quindi, chi affianca il venditore – dovrà semplicemente limitarsi ad ascoltare ed osservare la sua performance senza intervenire, né fornire feedback specifici al termine dell’incontro con il cliente.
L’obiettivo è legato solo ad un’analisi propedeutica alla progettazione di interventi formativi che potranno riguardare il singolo venditore oppure tutto il gruppo di vendita attraverso lo svolgimento della formazione in aula e/o con la modalità del coaching.
Il valore aggiunto dell’affiancamento risiede in questo caso nell’analisi e nell’acquisizione di informazioni sul modo di operare del venditore.
Attenzione: di fronte al Cliente, il venditore deve presentare la persona che l’affianca come “un collega che sta imparando il mestiere” celando quindi la vera finalità dell’affiancamento semplicemente per mantenere “neutra” la percezione del cliente riguardo la trattativa in corso.
La leadership nei confronti del cliente deve essere mantenuta sempre dal venditore e per nessun motivo chi affianca deve intervenire tecnicamente durante il colloquio di vendita.
Sono consentite al massimo “battute” – intelligenti! – ed opinioni personali di carattere generale.
SECONDO CASO/ “ADDESTRAMENTO”
L’obiettivo è specificatamente formativo e può articolarsi su due livelli:
In questo secondo caso, chi affianca il venditore deve possedere eccellenti abilità di osservazione, ascolto e valutazione, da integrare nella capacità di dare un feedback formativo.
E’ necessario, infatti, saper identificare con precisione sia i punti deboli che compromettono la performance del venditore, sia i punti forti su i quali far leva per lo sviluppo della professionalità e di un atteggiamento “vincente”.
Come comunicare i due tipi di feedback:
Innanzitutto, il momento del feedback è a caldo, appena concluso l’incontro commerciale, in un posto lontano dalle orecchie del Cliente o del suo entourage.
In macchina o in un bar va benissimo.
Ricordarsi la regola fondamentale del “Mai dare un feedback al venditore di fronte al Cliente o peggio, durante la trattativa”.
Prima di comunicare un feedback, è fondamentale che il manager ascolti il venditore sul “come è andata secondo te” e lo inviti quindi ad un’ attenta autovalutazione.
Dopo aver ascoltato il venditore, il manager darà il suo feedback anche tenendo conto di quanto comunicatogli/le dal venditore stesso.
Come nel primo caso, anche nel secondo chi affianca deve resistere alla tentazione di intervenire per rispondere all’obiezione del Cliente o per chiudere una trattativa.
Per assicurare il pieno valore formativo dell’affiancamento, la leadership deve essere mantenuta dal venditore, la vera finalità dell’affiancamento celata al cliente ed il feedback comunicato “a bocce ferme”, una volta conclusa la situazione di vendita, ricordando la regola fondamentale ed i principi metodologici sopra indicati.
Nota:
Se il manager ritiene che quella trattativa sia troppo importante e/o delicata per farne oggetto di formazione, conviene che la gestisca direttamente lui – situazione da “modellamento” – oppure intervenga solo nel caso in cui si sia accordato prima con il venditore il quale acconsente di buon grado a fare da “spalla” al capo durante la trattativa, in un costruttivo gioco di squadra.
TERZO CASO / “MODELLAMENTO”
Nel terzo caso, è il venditore che affianca il suo capo per “carpire i segreti del mestiere” del venditore efficace, applicando la tecnica del modellamento.
La gestione del “dopo” è in funzione degli elementi emersi durante la fase dell’affiancamento e consiste generalmente nell’attuazione di interventi formativi mirati e/o nell’elaborazione di un piano di sviluppo interno supervisionato dal responsabile diretto del venditore.
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