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Articolo tratto dal libro:
"Formazione formatori: emergere con i risultati dalla giungla della formazione aziendale" di Gianluca Gambirasio, FrancoAngeli 2010 |
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«Alice: quale via dovrei prendere?
Gatto: dipende dove vuoi andare.
Alice: ma io non so dove andare.
Gatto: allora non importa quale via prendere».
Lewis Carroll “Alice nel paese delle meraviglie”
«La mente è come un paracadute funziona solo se si apre». Albert Einstein
L’audit iniziale è la prima fase del processo di formazione. Consiste in un’attività di raccolta ed analisi di informazioni utili per comprendere il contesto e la cultura dell’organizzazione, abbinata ad una precisa rilevazione delle esigenze e degli obiettivi formativi dell’organizzazione e delle persone che in essa operano.
Per essere efficace, l’attività di audit deve prevedere una forte integrazione tra tutti gli attori in gioco:
Non dedicare del tempo all’attenta conoscenza sia del committente che dei partecipanti rischia di far correre al formatore il pericolo di non essere sufficientemente incisivo e concreto sulle specifiche aspettative dei partecipanti e sugli obiettivi di progetto del committente.
Si tratterebbe di un approccio allo sbaraglio in cui si rischia di proporre interventi formativi standard preconfezionati e non personalizzati sulla specifica realtà in cui si interviene.
Se l’audit non viene svolto con attenzione prima del corso si rischia di svolgerlo durante il corso con conseguente perdita di tempo, di efficacia e pregiudicando a volte anche il successo dell’iniziativa.
Un’accurata conoscenza della realtà destinataria dell’intervento e una conseguente minuziosa progettazione e personalizzazione del corso sono dei prerequisiti indispensabili per il successo della formazione.
L’analisi delle competenze da sviluppare nei partecipanti collega la formazione alla realizzazione degli obiettivi e delle strategie dell’azienda committente. Occorre individuare e comprendere quali competenze sviluppare in funzione delle performance attese dall’azienda.
Alcune domande che un formatore si deve porre riguardo ai partecipanti al corso:
E’ opportuno investire sempre del tempo nella conoscenza diretta di almeno un campione dei partecipanti al corso. Le informazioni su di loro fornite da terze persone rischiano sempre di essere distorte. Meglio quindi incrociare le informazioni sentendo sia il committente e/o i loro referenti in azienda che direttamente i partecipanti.
Sempre meglio inoltre che l’audit del corso sia svolto da un formatore che gestirà l’aula rispetto ad un collega. Anche qui nel passaggio di informazioni tra colleghi vi è il rischio di perdere e/o distorcere informazioni importanti.
Se il progetto è di grandi dimensioni, conviene suddividere il lavoro tra più formatori per avere poi il beneficio di poter aggregare e confrontare le informazioni e le opinioni raccolte.
Un altro elemento spesso trascurato è la necessità di vendere nel giusto modo l’intervento formativo ai partecipanti che devono arrivare preparati e consapevoli al corso di formazione e non spediti come un pacco postale.
Sempre e comunque occorre predisporre un kit informativo (non limitandosi ad un’ermetica e-mail di poche righe) da inviare ai partecipanti che illustri:
Può essere opportuno anche inviare insieme al kit informativo alcuni materiali didattici pre-corso (la dispensa, alcuni articoli, un libro) per arrivare già preparati quanto meno sui principali aspetti teorici.
Le persone hanno sempre meno tempo a disposizione ed è importante che anche la formazione dia il suo contributo massimizzando al massimo il tempo che viene fatto investire alle persone.
Perché perdere del tempo in aula per delle informazioni che possono essere tranquillamente lette prima del corso durante un’attesa o un momento di calma in ufficio.
Per quanto riguarda il rapporto con il committente, un formatore di successo ha ben presente che un progetto formativo che non preveda la forte convinzione e la partecipazione diretta anche della Direzione aziendale è destinata a fallire o comunque a raggiungere obiettivi poco integrati nelle strategie aziendali.
Durante le riunioni con il personale dell’azienda Cliente è importante comprendere anche il GRID dell’azienda: Gruppo Reale di Influenza e di Decisione per individuare tutte le persone che è opportuno conoscere e coinvolgere per una corretta comprensione delle dinamiche dell’azienda e per la progettazione dell’intervento formativo più adatto.
Riuscire a dialogare anche con i vertici aziendali (es. Amministratore Delegato, Presidente, CEO) e non solo con i Responsabili della Formazione e/o di funzione (es. Direttore commerciale, amministrativo, marketing, ecc.), consente di avere una visione più ampia ed organica degli obiettivi strategici dell’azienda.
La sponsorizzazione e la presenza anche della Direzione nel percorso formativo (ad esempio l’apertura dei lavori, il momento del pranzo, la fine del corso per la raccolta dei feed back e per la consegna degli attestati di frequenza, un intervento diretto o in videoconferenza durante il corso, ecc.) rafforzano indubbiamente l’efficacia del progetto.
Un formatore di successo deve appassionarsi nel voler dare una mano all’azienda e al suo personale. Deve arrivare a sentirsi ed essere percepito come un valido collega che è qui per darci una mano, deve indossare la maglia del Cliente.
«Io dispongo di sei onesti servitori, essi mi hanno insegnato tutto ciò che conosco. I loro nomi sono Cosa, Perché, Quando, Dove, Come e Chi». Joseph Rudyard Kipling
I principali strumenti per l’audit sono:
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condividere e confrontarsi direttamente con il committente sugli obiettivi del progetto e sulle sue modalità di esecuzione. Raccogliere informazioni sui partecipanti, sull’organizzazione, sul contesto, sui trend e gli obiettivi aziendali, ecc. |
Personale coinvolto: |
il committente |
Durata: |
circa 2 ore |
Suggerimenti: |
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Argomenti da indagare: |
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Titolo del prossimo corso che deve organizzare:
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Nominativo e ruolo del committente/i del corso che deve incontrare:
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Sintetizzi le principali informazioni che già conosce sulla realtà del committente e dei partecipanti al corso:
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Riporti le dieci domande (aperte = a cui non si può rispondere con una sola parola) che ritiene più importanti per intervistare il committente e raccogliere informazioni utili:
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osservare i partecipanti nel loro contesto operativo quotidiano, per vivere in prima persona la loro realtà. |
Personale coinvolto: |
un campione dei partecipanti: almeno 2/6 persone in funzione del progetto |
Durata: |
dall’ora (ad es. per un operatore di un call center) alla mezza giornata (ad es. con un venditore sul campo) con ogni persona osservata in funzione del ruolo |
Suggerimenti: |
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vivere la stessa esperienza dei “Clienti” che entrano in contatto con i partecipanti (ad esempio acquistare i prodotti e i servizi del Cliente, telefonare per chiedere informazioni ad un call center, ecc.). |
Personale coinvolto: |
un campione dei partecipanti: almeno 2/6 persone in funzione del progetto |
Durata: |
almeno mezza giornata |
Suggerimenti: |
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Tel 1 |
Tel 2 |
Tel … |
Tempo di Attesa |
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- inferiore ai 5 secondi |
X |
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X |
- tra i 6 e i 10 secondi |
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X |
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- superiore ai 10 secondi |
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Elementi di saluto |
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- saluta il Cliente? |
S |
S |
S |
- dichiara il nome della propria azienda? |
S |
S |
S |
- dichiara il proprio nome? |
S |
S |
S |
- dichiara la frase di accoglienza? |
S |
N |
N |
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Gestione della telefonata |
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- pone domande aperte? |
S |
S |
N |
- mette in attesa il Cliente? |
S |
N |
N |
- utilizza verbi al condizionale? |
N |
S |
N |
- fornisce la risposta corretta? |
S |
S |
S |
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Elementi di Chiusura |
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- ringrazia il Cliente per aver chiamato? |
N |
N |
S |
- saluta il Cliente? |
S |
S |
S |
- ripete il nome del Cliente prima di salutarlo? |
N |
N |
N |
- fornisce il proprio n. diretto? |
N |
S |
N |
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Se il campione utilizzato nello svolgere l’attività di mistery Client e il numero di prove effettuate sono statisticamente significativi è possibile ripetere questa indagine al termine del percorso formativo per verificare sul campo i miglioramenti riscontrati.
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leggere ed acquisire informazioni sul contesto, sui partecipanti, ecc. analizzando documentazioni dell’azienda Cliente (es. sito web, cataloghi prodotti, presentazioni aziendali, piano industriale, piano formativo e di sviluppo del personale, ecc.) |
Personale coinvolto: |
eventuali persone interne all’azienda Cliente a cui richiedere chiarimenti sul materiale analizzato |
Durata: |
variabile in funzione della quantità di materiale da analizzare (da un minimo di mezza giornata in su) |
Suggerimenti: |
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intervistare con un rapporto diretto 1 a 1 un campione dei partecipanti per conoscere in anticipo l’aula che ci troveremo di fronte. |
Personale coinvolto: |
un campione dei partecipanti e/o persone che conoscono/hanno a che fare con i partecipanti (es. Responsabili). Per un corso con circa 12 persone coinvolte potremmo intervistare 3 / 4 persone. |
Durata: |
circa 30 minuti cad. |
Suggerimenti: |
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Argomenti da indagare: |
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l’intervistatore incoraggia una discussione libera ed informale fra i partecipanti, con l’obiettivo di far emergere le sensazioni e le opinioni più profonde attraverso le dinamiche di gruppo. |
Personale coinvolto: |
da 8 a 12 partecipanti per ogni focus group |
Durata: |
circa 1 ora |
Suggerimenti: |
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Ad esempio un classico strumento utilizzato anche nell’ambito dei focus group per animare e condurre la discussione è l’analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) o FDOM (Forze, Debolezze, Opportunità e Minacce) che può essere utilizzata per far realizzare ai partecipanti una veloce fotografia sull’attuale situazione aziendale e/o di un particolare progetto.
E’ sufficiente:
Analisi interna all’azienda: |
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Punti di forza: |
Aree di miglioramento: |
Analisi esterna all’azienda: |
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Opportunità: |
Minacce: |
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verificare su larga scala le informazioni qualitative raccolte e/o misurare il livello di partenza dei partecipanti. |
Personale coinvolto: |
tutti i partecipanti |
Durata: |
breve (possibilmente deve essere svolto in massimo 10 minuti) |
Suggerimenti: |
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Quando ci si trova a gestire un progetto formativo con centinaia o migliaia di persone coinvolte può essere utile ricorrere anche all’utilizzo di un’indagine quantitativa.
In questo caso l’obiettivo principale è rappresentato dal verificare le informazioni raccolte in un’iniziale fase d’indagine qualitativa su un campione rappresentativo della popolazione coinvolta nel progetto formativo. L’intervista è quindi effettuata in forma scritta e la quasi totalità delle domande prevede alcune possibili risposte tra cui scegliere (che erano già state individuate durante la fase qualitativa dell’indagine).
Le diverse tipologie di domande:
Gentile Signor Michele Conton,
il giorno 5 aprile Olympos Group srl realizzerà un intervento formativo per Danieli Spa dal titolo “La gestione telefonica dei reclami e la relazione con il Cliente”.
Prima di compilare il presente questionario la invito a leggere il Kit Informativo che le è stato inviato per conoscere gli obiettivi, il contenuto e la metodologia del corso di formazione.
Il presente questionario unitamente ad una mia visita presso la vostra sede per un incontro con alcuni dei partecipanti al corso scelti a campione, permetterà di raccogliere preziose
informazioni per far sì che il corso di formazione sia il più vicino possibile alle vostre specifiche esigenze ed aspettative.
Ringraziandola per la collaborazione, la saluto cordialmente,
Gianluca Gambirasio
Management consultant
Olympos Group srl - www.olympos.it - gianluca.gambirasio@olympos.it
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Grazie per la collaborazione !
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presentare e discutere con il committente quanto emerso durante la fase di audit. Definire eventuali modifiche e/o personalizzazioni al progetto formativo inizialmente concordato. |
Personale coinvolto: |
il committente |
Durata: |
circa 2 ore |
Suggerimenti: |
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anni di esperienza
formatori e consulenti aziendali senior
corsi in aula / online e team building a catalogo
aziende Clienti
partecipanti