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Articolo tratto dal libro:
"Formazione formatori: emergere con i risultati dalla giungla della formazione aziendale" di Gianluca Gambirasio, FrancoAngeli 2010 |
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«La filosofia insegna ad agire, non a parlare». Seneca
Se doveste sottoporvi ad un delicato intervento chirurgico, vi affidereste al primo medico che capita o cerchereste piuttosto di capire quale è il più bravo sulla piazza?
Se doveste affidare i vostri figli ad una baby-sitter, li lascereste ad una persona sconosciuta o ad una referenziata e competente?
Individuare oggi la società di formazione, a cui affidare progetti di sviluppo organizzativo e di formazione delle persone, comporta analoghe riflessioni.
In questo paragrafo ragioneremo su come adottare alcune precauzioni per effettuare la scelta giusta.
Essendo il sottoscritto il fondatore di una società di formazione (Olympos Group srl) potrei apparire in conflitto d’interesse. In realtà indipendentemente dalla società che il Cliente sceglie (noi o un nostro competitor) il mio augurio è che l’azienda raggiunga i suoi obiettivi al fine di essere invogliata ad investire sempre di più in formazione a vantaggio di tutti coloro che lavorano bene e in modo serio.
Come visto nel precedente paragrafo, fino a quando le aziende non riusciranno a toccare con mano il ritorno sull’investimento in formazione avranno sempre la cultura del taglio dei budget di formazione nei momenti di crisi aziendale.
Il mercato della formazione aziendale non è in crisi come pensano in molti. Lo è forse per quelle società di formazione che non sono in grado di dimostrare nel concreto ai loro Clienti l’utilità e l’efficacia dei propri servizi accreditandosi presso il top management come “demolitori di risorse” e non come “fabbricanti di profitto”.
La legge dell’evoluzione di Darwin è sempre valida anche nel mondo della formazione ed aiuta sicuramente al miglioramento della specie.
Come abbiamo già analizzato, in Italia il settore della formazione aziendale è una vera e propria giungla.
In tutto questo caos quali criteri possiamo utilizzare per cercare di individuare concretamente chi è in grado di fornirci il miglior rapporto qualità / prezzo?
Alcuni dei più classici utilizzati per filtrare un’offerta così variegata sono:
Vediamo ora nello specifico quali sono alcuni criteri per individuare il fornitore “giusto”, soprattutto quando non lo si conosce. Alcuni consigli tecnici che mi sento di dare nel selezionare una società di formazione sono:
L’incontro faccia a faccia ed il relativo colloquio di approfondimento delle esigenze rimane un insostituibile momento della verità per valutare lo spessore umano e professionale di chi si propone come fornitore.
Non è certo solo dalle brochure dalla carta patinata o dalla grafica ricercata di un sito web che un Cliente può distinguere il fornitore eccellente da quello mediocre o addirittura scarso.
Il quid che segna la differenza è la capacità del fornitore di far percepire al Cliente tutto il suo spessore umano e le sue profonde competenze professionali.
Dal punto di vista umano, gli elementi che distinguono un fornitore eccellente da uno mediocre sono:
Nella fase iniziale del colloquio, il bravo fornitore rivolge domande mirate ed ascolta attentamente le risposte: la percentuale di “possesso palla” della comunicazione è a favore del Cliente che deve avere la possibilità di “strizzare” bisogni, esigenze e desideri fino all’ultima goccia.
I fornitori imbonitori, che parlano troppo e/o giocano eccessivamente con gli effetti speciali di un power point o di un altro supporto visivo, sono da valutare con particolare sospetto.
Come afferma Alphonse Karr, “Credo ad un saggio quando gli ho sentito dire tre volte ‘dubito’ e due volte ‘non so’".
Attraverso l’ascolto, le domande mirate ed i necessari approfondimenti il fornitore efficace dimostra quella fondamentale capacità di capire ed integrarsi nel mondo del Cliente per coglierne con grande perizia e rapidità i suoi bisogni e le sue esigenze.
Durante il colloquio provate inoltre a fare queste domande al fine di poter valutare anche il pragmatismo del fornitore:
Un detto napoletano dice “Chi sa fa, chi non sa insegna”. Occorre diffidare da quei formatori che intervengono:
Sarebbe come se un insegnante di inglese non lo sapesse parlare. L’esperienza diretta e la capacità di progettare e gestire le dinamiche d’aula sono sicuramente un mix imprescindibile per il successo di un intervento formativo.
Figura: la selezione naturale nel mondo della formazione
Il vero banco di prova per una società di formazione è rappresentato dai fatti e dai risultati concreti raggiunti e misurati al di là delle belle parole spese in fase di colloquio o durante il corso di formazione.
Per poter scegliere il giusto fornitore di formazione occorre che il Cliente si impegni sempre di più nel costruire sistemi di misurazione attendibili sull’impatto della formazione sulle performance dell’azienda. All’inizio è una sfida non facile ma nel corso degli anni il sistema verrà perfezionato e di conseguenza anche la qualità delle società di formazione scelte.
Il miglior sistema per valutare una società di formazione resta quello di metterla alla prova dei fatti (previo una selezione iniziale sulla carta e attraverso dei mirati colloqui di selezione) su un progetto piccolo di prova e misurare i risultati ottenuti con un adeguato sistema di misurazione del ROI della formazione.
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